riempiendo cassetti

lo scorso inverno ho contribuito alla campagna di autofinanziamento degli olotropica. è un gruppo musicale aquilano guidato dalla voce di valentina di cesare, che già conosco e ammiro per tanti motivi (tra cui il gioiellino di romanzo marta la sarta). li ho ascoltati dal vivo il 20 luglio 2014 a vasto, allo stesso evento che ha ospitato anche una delle prime presentazioni di loro non mi vedono: l’inaugurazione di art in the dunes.
la voce di valentina è particolare. potrei dire che graffia, però con delicatezza, come una puntina di un giradischi impolverata.
quando il cd mi è arrivato a casa mi sono sentita orgogliosa, perché il prodotto già solo all’apparenza è professionale e degno dei migliori scaffali di cd, e poi perché

eccoci qua, tutte e quattro, a art in the dunes 2014: da sinistra, valentina di cesare, michela Tobiolo, io e federica d'amato.

eccoci qua, tutte e quattro, a art in the dunes 2014: da sinistra, valentina di cesare, michela Tobiolo, io e federica d’amato.

gira e rigira ci si incontra sempre con michela tobiolo, che ha disegnato anche la copertina di “loro non mi vedono”, e con federica d’amato, coinvolta in un dolcissimo cameo, che dirige la collana bartleby della ianieri edizioni (sì, sempre quella che il mio libro ha inaugurato a giugno 2014).

dovrò far sistemare i desideri.

quando ho iniziato ad ascoltarlo è stata chiara subito una cosa: non basta iniziare dalla lettura dei testi, non ci si deve accontentare del libretto. un conto è quello che sta nero su bianco, ma un altro conto è sentirlo con la voce di valentina, sposato alla musica dei suoi compagni di avventura (riccardo pezzopane alle tastiere; paolo di cesare alle chitarre; pierluigi di cesare al basso; michele musti alla batteria).

sono trascorse ancora tre stagioni, il tempo ha preso tempo
e si è fermato.

l’ho ascoltato più e più volte, mentre ero intenta a stipare il mio futuro in cassetti ordinati, e posso dire che passare il pomeriggio in compagnia degli olotropica è stato dolce e struggente. rimane nell’aria la fragranza nostalgica al ciclamino de “la sirena” (una bellissima versione con solo piano è qui), colpisce la ricercatezza del brano guida, “piccole guerre inutili” e incanta il vocalismo di altri tempi, evocativo, di “il bosco dei giorni”.

bisogna saper vincere, questo non lo insegnano mai,
come se si imparasse solo dai guai.*

durante l’ascolto ho pensato che il gruppo ha un’identità già abbastanza chiara, ma è pronto a dimostrarsi versatile in più di una traccia. l’album esce il 21 dicembre 2015 sugli store on line e, se non dovesse essere già sullo scaffale, si può ordinare nel proprio negozio preferito di dischi.

*i corsivi sono estratti dai testi di valentina di cesare.

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Informazioni su Cristina Mosca

scrivo, amo, vivo
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