decluttering

la mia amica mi ricorda che si chiama decluttering.

mi accorgo che molte cose e accessori restano in attesa del loro turno sporadico stagionale, e che, a forza di aspettare, stagione dopo stagione, alla fine sono lì da dieci, venti anni.

sbucano fuori foto vecchissime in cui ecco qual era il colore originale di quella borsa, o il nero di quella maglia è nero veramente.

non ricordo più quando ho comprato un paio di orecchini artigianali, dal colore bellissimo. mi caddero appena tornata a casa, una delle pietre perse un angolo. non ho mai accettato questo incidente e li ho sempre indossati lo stesso. da quanto tempo ormai? forse dodici anni.

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la biblioteca regionale “melchiorre delfico” di teramo

quando sono andata a conoscere la nuova sede della biblioteca regionale di giulianova per #iovadoinbiblioteca, ho scoperto che ora alcune biblioteche sono raccolte in poli. quelle di giulianova, nereto e atri fanno capo alla regionale di teramo “melchiorre delfico”, che era provinciale fino al 2017. la conoscevo di fama e quindi alla prima occasione sono andata a visitarla di persona.

ok come prima cosa ho sbagliato prima portone e poi scalinata, ma galeotto fu l’errore e chi lo visse. questo edificio, che all’esterno è messo a dura prova dal tempo e dal traffico, all’interno è una tempesta di austerità e meraviglia. sul mio profilo instagram trovate il video con cui provo a farvela intravedere, ma è una parola, bisogna andarci e regalarsi mezza giornata di pace.

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il bibliotecario del futuro

#iovadoinbiblioteca a scoprire cose e ieri ho partecipato a un incontro che era un po’ presentazione di un libro e un po’ necessario dibattito. ospite d’onore era l’autrice di “la casa di tutti”, antonella agnoli, bibliotecaria da cinquant’anni e consulente; al suo fianco c’era un illuminato docente universitario, pierluigi sacco, professore di economia politica alla “d’annunzio”.

l’incontro è stato organizzato nella biblioteca regionale “d’annunzio” di pescara dall’aib abruzzo (associazione italiana biblioteche). nella foto si vede in piedi la neo-presidente daniela giancristofaro (biblioteca di lanciano) mentre dà il via ai lavori, ma c’erano anche il vicepresidente dimitri bosi (teramo) e altri membri come luca mazzocchetti e rita pagliara (pescara) e silvia checchia (lanciano).

l’incontro era diretto ai bibliotecari ma aperto al pubblico, e infatti non ero l’unica infiltrata. è stato un pomeriggio bellissimo perché mi sono sentita nell’olimpo.

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la “piccola libreria origami” a pescara

ieri ha aperto a pescara una libreria indipendente per bambini e #iovadoinlibreria anche di ritorno dal mare. ve ne voglio parlare, sempre rigorosamente #noadv (anzi, ho pure comprato un libro).

la “piccola libreria origami” mi ha invitata all’inaugurazione di sabato 2 settembre, includendomi in una stretta cerchia di amici e lettori a cui ha voluto far scoprire per primi il progetto. è un bilocale a una vetrina, che dalla strada sembra solo disegnato e dentro è bianco e adorabile come la testa dei bambini.

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la biblioteca regionale di giulianova

vi ricordate, voi, dov’eravate il 23 dicembre 2002? io sì. ero in beatitudine nel centro servizi culturali di giulianova, sfogliando decine di volumi sull’opera lirica che mi servivano per iniziare la mia tesi di laurea. #iovadoinbiblioteca anche a natale.

un giorno dello scorso maggio la pagina facebook della biblioteca “melchiorre-delfico” di teramo ha annunciato la nascita del gruppo di lettura della biblioteca regionale di giulianova.

wow! una biblioteca regionale nel mio paese!, ho pensato. poi ho scoperto che si trattava sempre di lui: quel centro servizi culturali – poi agenzia regionale per la promozione culturale – che mi aveva accolto compassionevole e paterno nell’antivigilia di natale di ventuno anni fa.

è stato come quando scopri che un vecchio amico che hai perso di vista e creduto espatriato, ha fatto carriera.

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la madre è misura del mondo

una volta una donna mi ha raccontato del terrore di suo figlio dal dentista. nessuno riusciva a farlo stare fermo sulla poltrona. alla fine ci si è sdraiata lei e ha stretto il bambino tra le braccia, sopra di sé.

la madre è contenimento, ha detto.

il carteggio appassionato tra antoine de saint-exupéry e sua madre anche in età adulta sembra mostrare un involucro consumato dagli anni. lo scrittore si è conservato in uno stato di fanciullezza che da una parte ha dato origine a “il piccolo principe”, ma dall’altra lo ha portato a uno stile di vita scapestrato.

la madre è accoglienza; abbraccio che non deve soffocare.

è disarmante e rivelatore il passaggio in cui capitan uncino illustra a smee il suo piano di uccidere i bambini sperduti.

“troveranno la torta e si ingozzeranno, perché senza una madre non sanno come sia pericoloso mangiare delle succulenti torte appena sfornate”.

la madre è regola, la madre è confine.

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