mi è stata scattata una foto insieme a filomena delli castelli. questa donna è nata il 28 settembre di 94 anni fa e mi è capitato di mediare un convegno organizzato in occasione del suo compleanno. dopo siamo andati a casa sua, a salutarla. lei è l’ultima delle donne che hanno fatto parte della Costituente, nel 1946, ad essere ancora viva. l’abruzzo la elesse con 20mila voti. l’abbiamo festeggiata perché è di città sant’angelo, e a pensarci sono state la commissione pari opportunità e la presidenza del consiglio del comune di pescara perché è qui che adesso abita, dal 1975.
io non volevo essere fotografata insieme a lei. ho visto le sue foto da giovane, è stata tra le prime a mettersi i pantaloni, ai comizi le donne uscivano di casa solo se c’era lei. è stata al centro del cambiamento. è stata forte. è stata bella. “guarda che foto, grazie che spataro perse la testa per lei”. è stata coraggiosa. è stata alle porte di un’era nuova. tra le prime a laurearsi. ha creduto in quello che ha fatto.
adesso il corpo non le risponde più, ragiona bene e con ironia ma parla a fatica. e io ero accanto a lei ed ero poco più giovane di quando lei era a stringersi le mani con le altre donne della costituente, a portare rispetto anche di fronte ai contrasti politici più aspri, in una catena umana di novità e solidarietà femminile, e mi sembrava di guardare attraverso lo specchio del tempo, e no, non ce la facevo a mettermi in posa per una fotografia, accanto ad un trofeo che non avevo affatto conquistato.
il convegno che ho mediato parlava di un lungo cammino verso la parità. io scherzando dico sempre che la parità non mi interessa: perché sminuirci? ma guardando indietro è chiaro che è facile parlare così per chi non ha mai avuto problemi di disparità. nel terzo millennio molte cose sono ormai scontate: essere pagate, vedere riconosciuto il lavoro che si fa per la casa, avere il diritto di mettere fine ad una storia d’amore disastrosa. avere la possibilità di scegliere. e tutto questo grazie alle donne. hanno dovuto conquistarsi tutto. dimostrare di essere brave il doppio degli uomini, per venirlo considerate appena la metà (…ma per fortuna non è difficile). self-made women.
possibilità di scegliere. di fronte a duecento studenti abbiamo detto, è grazie al lungo cammino che le donne hanno fatto per le donne che adesso voi, tutti, potete scegliere indifferentemente dal vostro sesso se fare l’astronauta, la casalinga, entrare nell’arma o insegnare, persino studiare, che prima pure era un problema. è grazie a questo cammino se avete la possibilità di difendervi da abusi, soprusi, violenze, e se lo stupro non è più un insulto alla morale bensì una violenza alla persona. se tutti potete votare, e se anche le lavoratrici dipendenti hanno diritto alla maternità.
ma non abbiamo detto: è grazie al lungo cammino delle donne che i vostri genitori sono divorziati, e vi rimbalzano da una parte all’altra come palline da ping pong perché hanno entrambi pari diritto di potestà. non abbiamo detto: le donne salvate dall’abuso hanno abusato del diritto all’aborto, e ora si ritengono libere da troppe cose, anche dal diritto/dovere alla prevenzione. non abbiamo detto: è grazie a questo lungo cammino se anche voi che lavorerete avrete diritto alla maternità …ammesso che ve lo diano, un lavoro, se sarete in età da maternità.
in un quaderno di mentoring che è stato realizzato dalla commissione pari opportunità della regione tre anni fa, filomena delli castelli dice a proposito del primo diritto di voto: “quel voto segreto significava potersi finalmente sottrarre al controllo e alla subordinazione. anche dagli uomini della famiglia”. la situazione è davvero cambiata, in fondo? in mezzo a tutte le conquiste, non c’è forse ancora il controllo della morigeratezza, dell’ipocrisia, dello status a metterci in una bella gabbia dorata? non si sono messe le donne stesse in una gabbia di pregiudizi ed etichette, abusando (di nuovo) della libertà di essere quello che si vuole e in questo modo degradandosi e denigrandosi (e degradandoci e denigrandoci)? ci troviamo a difendere una parità facendo discriminazione per prime, puntualizzando che queste cose sono anche per le donne, che anche le donne hanno il diritto di farle, e addirittura verificando il “bilancio di genere”: quanti soldi l’ente pubblico ha destinato ad iniziative femminili e quanti ad iniziative maschili? rosso o nero? pari o dispari? …il banco vince sempre.
siamo davvero circondate da una società che considera uomini e donne allo stesso livello? formalmente forse sì. ma di fatto forse no. lo stesso giorno del convegno ho pranzato con una donna a cui ho chiesto: “ma perché nel tuo ambiente di lavoro ti trattano così?”. “perché sono una donna”.
nel quaderno di mentoring filomena delli castelli dice: “voglio dire alle donne d’abruzzo che salvino l’italia, perché gli uomini non ce la possono più fare. le donne si devono preparare a governare e devono per questo tirare fuori tutte le loro energie”. il problema, penso io, è che siamo troppo intelligenti per immischiarci nella politica così com’è ora. ammesso che gli uomini ce lo lascino veramente fare. c’è che siamo troppo sensibili agli squilibri, e forse ha ragione chi dice che abbiamo troppo senso della giustizia, per metterci in mezzo ad un sistema che dell’ingiustizia si nutre. possiamo solo lavorarlo ai fianchi.
non penso che esistano uomini e donne. penso che esistano persone intelligenti e persone ottuse. le cose procedono in base a chi è di turno.
Una riflessione di grandissimo spessore. Non ho parole!!!!
cara cristina…mi piace che anche tu scriva senza maiuscole con una punteggiatura ridotta….io per questo sono guardata con stupore, spesso da uomini che dimenticano che anche saramago a volte scriveva così…Memena grande donna ..anche lei sottovalutata e centrifugata da quella politica che espelle entusiasmi competenze e voglia di fare . Memena è stata negli anni riscoperta ascoltata e amata da tante donne: mariarosaria cinzia annalisa . per me è stata faro in quel quaderno di mentoring -qm- che nomini più volte….il qm l’ho voluto e curato..parla senza carattere premiale di tante donne che sono solo un esempio di quell’eccellenza quotidiana femminile …vi si racconta a partire da tante soggettività, come le donne si siano attrezzate per entrare nel mondo del lavoro, superare le difficoltà e trovare capacità e pratiche a loro misura. lo si racconta per creare una rete di mentoring, un sistema di confronto e sostegno, un filo capace di unire i saperi delle donne…
forse per questo è stato ignorato..grazie per averlo ricordato nel festeggiare Memena
annarita frullini
filomena delli castelli si è spenta infine a pescara oggi, mercoledì 22 dicembre 2010.