polvere sul cuore

non dormo, ho gli occhi aperti per te.

torno da quella città strana, ampia e lucida che è torino, dove gli opposti paiono convivere, pacificamente ignorandosi.

il tempo di lasciare, il tempo di abbracciare.

ti guardo combattere, ti sento desiderare di cancellarmi. assisto impotente a questo rincorrersi di gatti e di topi, talmente vizioso e viziato che non si capisce più chi è gatto e chi è topo.

se il meglio è già venuto e non ho saputo tenerlo dentro me.

vorrei lisciarti il pelo mentre ti lecchi le ferite. mi sento colpevole come la farfalla che muovendo le ali ha provocato un uragano dall’altra parte del mondo.

impossibile per me piangere. non ho mai versato una lacrima per te. solo un’umidità improvvisa simile a rugiada mattutina, una volta che una tua foto è balzata fuori inaspettata.

ho smesso, di piangere per me stessa. le mie lacrime le ho lasciate contro quel termosifone, quando mi sono detta addio.

“solo gli amori impossibili sono eterni”
“impossibile è ciò che non si vuole”

io qui parlo a vuoto perchè tu non risponderai.

lacera più non potere avere chi ami o guardare chi ami combattere per un’altra persona? come da dietro una teca di vetro. le voci non arrivano, gli occhi possono solo implorare. muti. senza diritto neanche di soffrire.

conosco bene questo rumore di fondo alle mie giornate.

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Informazioni su Cristina Mosca

scrivo, amo, vivo
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