una volta una donna mi ha raccontato del terrore di suo figlio dal dentista. nessuno riusciva a farlo stare fermo sulla poltrona. alla fine ci si è sdraiata lei e ha stretto il bambino tra le braccia, sopra di sé.
la madre è contenimento, ha detto.
il carteggio appassionato tra antoine de saint-exupéry e sua madre anche in età adulta sembra mostrare un involucro consumato dagli anni. lo scrittore si è conservato in uno stato di fanciullezza che da una parte ha dato origine a “il piccolo principe”, ma dall’altra lo ha portato a uno stile di vita scapestrato.
la madre è accoglienza; abbraccio che non deve soffocare.
è disarmante e rivelatore il passaggio in cui capitan uncino illustra a smee il suo piano di uccidere i bambini sperduti.
“troveranno la torta e si ingozzeranno, perché senza una madre non sanno come sia pericoloso mangiare delle succulenti torte appena sfornate”.
la madre è regola, la madre è confine.
marcel proust è riuscito a costruire un’epopea di sette volumi quasi esclusivamente sul desiderio inevaso del bacio della buonanotte. ogni gesto e reazione della mamma è analizzato sotto il vetrino. il desiderio si adagia in languore; un tizzone che non smette di ardere.
la madre è conforto.
c’è una patina di gelo nelle protagoniste di donatella di pietrantonio. le sue donne risentono di una maternità stemperata, distante, impenetrabile.
la madre è misura del mondo.
ogni tanto mi tornano davanti alcune immagini di “looper”, un film del 2013 con bruce willis. parla di viaggi nel tempo. un tiranno, lo “sciamano”, sta mandando in rovina il mondo: la soluzione migliore è mandare un sicario nel passato a ucciderlo da bambino. il problema è che non si conosce l’identità di questo sciamano: si sa solo che ha perso la mamma da piccolo.
seguendo il metodo di erode, i bambini da uccidere in un dato tempo e in un dato luogo diventano ben tre.
penso che “looper” sia un film che ogni genitore dovrebbe guardare, soprattutto se sta attraversando un momento di bassa autostima. ora però ve lo devo un attimo ***SPOILERARE***, ché sennò non riesco a continuare.
si scopre che il bambino sciamano ha un’energia sovrannaturale che nei momenti di rabbia diventa incontrollabile e distruttiva. sua madre è l’unica a poterlo calmare; gli sta insegnando a gestire questo potere. allora, in un punto cruciale, il looper capisce: la chiave di tutto è proprio lei. la soluzione è fare in modo che il bambino non cresca da solo.
la madre è contenimento.