in cerca di cuore

ho amato la sua voce mentre intenerita lo guardavo per la prima volta, cinque anni fa, sedersi con chitarra, viso da adolescente e ricci da bambino sul palco del ventonotturno in serate che io e giuseppe iannascoli ci eravamo inventati e che chiamavamo hyde park. credo lo avesse portato paolo talanca, che è stato il primo a credere in lui. fatto sta che paolo fiorucci, cantautore classe 1984 timido e sobriamente geniale tutto da spupacchiare, ha partorito il suo primo sogno, pardon il suo primo cd, e ieri sera lo ha presentato all’overlook di pescara.

io non c’ero. però ieri mattina ho ascoltato (finalmente) il suo cd in macchina in viaggio verso il vinitaly, e dal basso della mia emozionale, parziale, incompetente opinione l’ho considerato assolutamente professionale, versatile, eclettico, non noioso, divertente, malinconico.
come un attore consumato, paolo si cambia di maschera da veloce trasformista, calandosi ora nel petto legnoso di un soldatino, ora nel mucchio di paglia di uno spaventapasseri.
perchè le cose cambiano forma, se guardate da un’altra prospettiva.

tienimi la mano irrigidita
in un vano tentativo di carezza senza viso

“sei personaggi in cerca di cuore” è un disco che parla di solitudine e d’amore. di solitudine per il languore nel quale i protagonisti raccontano la loro storia; d’amore per com’è fatto, con il coinvolgimento di 25 musicisti (25, mica cinque o sei) e di tante altre persone che hanno scelto di farne parte.

adesso un guasto mi fa male al cuore / e non mi basta la manutenzione
non basta un tasto contro il mio malore / che mai capirai.

in heart of darkness, joseph conrad ad un certo punto scrive: “sogniamo come muoriamo – soli”. l’uomo non sopporta la solitudine perchè sa che a lei è destinato, e la sfugge esattamente come sfugge la morte, cioè senza scampo. i suoi protagonisti in pirandelliana ricerca di cuore sono personaggi marginali, freaks, a cui generalmente non si bada. alzi la mano chi si è chiesto mai cosa provi una macchinetta automatica di fotografie, o uno scienziato folle.

non voglio dire che ragiono / a volte però forse sono
un’eccezione senza norma / per sentirmi più diverso: / l’unico alieno senza universo

non lasciatevi ingannare dalle parole “giovane cantautore”; nè dal pregiudizio verso un concept album “che se non li fa più nessuno un motivo ci sarà”; nemmeno dal pensiero che un cd di una sola persona e per di più indipendente dev’essere terribilmente noioso. in “sei personaggi in cerca di cuore” troverete folk, jazz, sprint, melodia italiana e giochi. vi divertirete senza rendervi conto che il segreto per sconfiggere la solitudine è considerarla dalla giusta distanza, quella dell’ironia.

non mi rimane che sognare / cercare le istruzioni per volare /
– pare – / sia il compito di quelli come me

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Informazioni su Cristina Mosca

scrivo, amo, vivo
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