ad ottobre farò trent’anni.
i più a trent’anni tirano le fila della propria esistenza.
i più di questi più ci rimangono anche male: di solito vorrebbero una famiglia in più, un figlio in più, un lavoro in meno (ma il conto più pieno). arrivano al trentesimo anno che si guardano indietro e dicono: avrei potuto fare meglio. sbattono contro un muro di impotenza in fondo ad un vicolo cieco, senza apparente possibilità di fuga, irrimediabile come il passato.
ehi, dico, abbiamo solo trent’anni.
eppure dalla calma piatta dell’occhio del ciclone, quest’anno ho guardato tante persone intorno a me assistere a cambiamenti imponderabili e inaspettati nella loro vita. bambini in arrivo e amiche in partenza, amori incrinati o irrimediabilmente spezzati, storie ricostruite o fiorite per gioco, legami sciolti nell’acido e altri sfilacciati fino a confondersi con le stelle filanti dell’ottimismo.
ho visto lavori non cercati illuminare degli occhi, decisioni faticose incidere fronti; altre scelte non risolversi mai. ho visto nodi restare ingarbugliati tra i denti del pettine, impietosamente.
non voglio trovarmi a guardare indietro e dire: avrei potuto fare meglio. continuerò a voltarmi indietro ogni giorno e a dire: domani farò ancora meglio.
benvenuti nel mio nuovo blog.
Brava Cri, bel blog! Hai fatto bene a trasferirti.
Allora buone scritture e noi trentenni (io fra un po’) siamo bambini ancora, di che ti preoccupi! 😀
Il trentesimo compleanno è un Rubicone con poca convinzione di poter costruire imperi. Soprattutto quando lo guardi dalla sponda sud, una volta superato!
Ma tutto cambia solo quando ci decidiamo a voler cambiare; i confini in realtà siamo noi a porli, non la clessidra.
Complimenti per il blog (vedo che anche tu ti sei convertita al nuovo WordPress e al mitico Twenty-Ten!). Spero di ricommentarti presto! 😉