lasciami qui, affinchè io possa studiare i tuoi gesti come quando ero bambina. lasciami nascosta a guardarti consumare riti consueti credendo di non essere visto, permettimi di vedere come sei quando sei solo con te stesso, senza bisogno di dare spiegazioni, di fingere di prestare attenzione o di esaudire richieste inespresse.
lasciami qui ad imparare il suono della tua voce, affinchè io possa riconoscerla anche al buio. lasciami mandare a memoria i tuoi movimenti, sempre sobri e ponderati, perchè io possa riconoscerli in tutti i gesti della mia vita. permettimi di leggere tra le parole che non dici, per scoprire le azioni che ripercorrerò anche io.
il destino segue a fiuto le orme lasciate in terra dal sangue.
rammendami con un ago di legno come fossi rete; sole a picco sui tuoi occhi indifesi, dammi uno schermo per poterti proteggere. insegnami a parlare con le onde in linguaggio di spuma per sapermi difendere, donami l’udito del gabbiano per volare sulle tue tracce sommerse.
l’aforisma del giorno
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