i miei nonostante

ero rimasta indietro, ho dovuto seguire la celebrazione da fuori la chiesa.  alcuni chiacchieravano, c’era chi rispondeva al cellulare; di altoparlanti esterni nessuna traccia. la messa me la sarei dovuta inventare.

in più, una diavolo di sirena miagolava da non so dove, vicinissima, ogni dodici o tredici secondi.

ogni dodici. tredici. secondi.

adesso me ne vado, ho pensato.

non mi bastava il brusio della comunità adorante. avevo bisogno di parole di sollievo, nuove chiavi di lettura, verità sconvolgenti che illuminassero il cammino. invece non riuscivo a sentire niente e ho pensato: adesso me ne vado.

meow meow meow.

ho iniziato a contare i secondi mentre cercavo il filo del discorso, qualche frase da carpire.

meow meow meow.

dieci, undici, dodici.

meow meow meow.

sette, otto… dodici, tredici.

meow meow meow

agnello di dio, che togli i peccati del mondo.

meow meow meow.

basta, ora me ne vado.

ho iniziato a guardarmi intorno. gli altri, in fila fuori come me, come me erano impenetrabili. non alzavano gli occhi al cielo, non scalpitavano, non sbuffavano.

meow meow meow.

a differenza mia, però, erano raccolti in preghiera. anzi di più: erano accucciati dentro sè stessi, praticamente isolati. erano impermeabili. 

erano come quando il futuro era tutto da costruire e dicevo Vengo dove vuoi purché ci andiamo insieme.

erano lì e volevano rimanerci, nonostante tutto. nonostante non si sentisse nulla, nonostante fossimo scomodi, nonostante la sirena. 

quel nonostante mi ha affascinata profondamente. sono rimasta proprio per quel nonostante.

ancora oggi osservo tutti i ‘nonostante’ che puntellano le nostre vite. 

restiamo, nonostante non siamo nel posto giusto. 

andiamo via, nonostante l’amore. 

torniamo, nonostante i difetti.

nonostante il dolore, perdoniamo. nonostante il perdono, tradiamo. mangiamo nonostante la sazietà, ridiamo nonostante le ferite. 

che ci piaccia o no, c’è un ‘nonostante’ dietro ogni nostra scelta. 

quello che possiamo decidere noi è se subirlo, questo nonostante, oppure accoglierlo.

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Informazioni su Cristina Mosca

scrivo, amo, vivo
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