una sera di qualche anno fa ho imparato che il mondo sembra diviso in due macrocategorie. da una parte ci sono i coglitori di fiori, dall’altra gli annusatori. i primi bevono la vita a grandi sorsate, a volte ingoiano senza masticare, non sempre reggono l’attesa, perchè attingono dalla realtà a piene mani; i secondi godono della vita anche solo osservandola, fanno economia di movimenti come i pellerossa che studiano l’orizzonte, e colgono fiori solo quando sono sicuri di potersene prendere cura.
un fiore guardato è colto lo stesso, gli hai rubato l’anima
i coglitori di fiori reputano gli annusatori persone che non sanno vivere. il valore di un fiore, per loro, è la fragranza che sprigiona mentre se ne sfrangono i petali tra le mani. l’uomo per natura è predatore e non ha valore se non caccia e se non conquista.
gli annusatori, di contro, accusano di ingordigia i coglitori di fiori. la felicità che un fiore può procurare è agli occhi, al cuore e alla memoria; strettamente legata al rispetto che gli si porta. un fiore lo si annusa, lo si accarezza al limite, in punta di dita, perchè la cosa migliore che si può fare è lasciarlo nel prato a cui appartiene.
“è il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”
e i fiori? i fiori dal canto loro non sono così svegli come si potrebbe pensare. le persone credono che i fiori abbiano la facoltà di scelta. invece per loro le cose accadono e basta. tutto quello che chiedono al vento che li stuzzica e al sole che li affatica è di non venire privati del mondo che conoscono. tuttavia i fiori sono molto curiosi, e del resto sono fatti per essere annusati.
i fiori sanno più cose di quanto pensi, se ne stanno fermi lì perchè
hanno capito che affannarsi non serve, si può viaggiare anche da fermi
del resto il papavero si alza orgoglioso tra il grano verde o le pietre dure, si pavoneggia nel suo bel vestito rosso, si sbraccia per attirare l’attenzione.
eppure è tra i fiori più fragili che esistano, e appena viene colto si sfalda.
“avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzie.
i fiori sono così contraddittori! ma ero troppo giovane per saperlo amare”