nelle onde

c’è una storia che sempre mi emoziona, ed è di quando è nata una musica per portarmi un messaggio. il mediatore è stato kernell32, nome d’arte di un tastierista di roma che ho conosciuto virtualmente nel 2007. in quegli anni – già un pezzo di storia, ormai – si passava il tempo non su facebook ma chattando su messenger. non ricordo più il perché e il percome io abbia conosciuto questo ragazzo, di cui sapevo a malapena l’età e ancora di meno mi figuravo il volto o il suono della voce, ma d’altra parte accade spesso così, tra le persone che si incrociano per portarsi un dono.

stava per venire pubblicato “e donne infreddolite negli scialli“, così una volta mi sono messa a raccontare la storia anche a kernell32. tra l’altro erano i tempi (altro pezzo di storia) in cui si sosteneva che un booktrailer avrebbe contribuito alla promozione di un libro, così stavo organizzando il mio, anche se non sapevo bene da dove cominciare.
in chat ho raccontato a kernell32 i retroscena di quelle pagine che mi erano costate due anni di sale. gli ho parlato di un peschereccio che ha preso il largo in una notte di maggio e non ha più fatto ritorno; gli ho raccontato il recupero dei giorni, l’assenza. il tempo che non passava mai e che poi, alla fine, è passato.

alla fine della chattata, kernell32 mi dice aspetta un attimo. si allontana dalla chat e poi mi manda un mp3. lo apro. dalle casse del computer esce una musica sottile come punta di dita. la melodia si muove intorno e verso di me come fa la risacca del mare, dolce e precisa. sa esattamente dove toccare, dove pulire, dove asciugare.
mentre mi raccontavi di te mi sono seduto alla tastiera e l’ho buttata giù, mi dice. te la regalo, aggiunge: usala per il booktrailer.

oggi mettevo in ordine ed è sbucato fuori il cd che kernell32 mi ha mandato un anno dopo. quella melodia, “on my mind”, ha dato il titolo a una raccolta di suoi pezzi di musica lounge e dance. brani da atmosfera, insomma, da mettere nello stereo in una serata di chiacchiere o mentre si sta mettendo in ordine lo studio. l’ho riascoltato e mi sono accorta di quanto il brano sia assolutamente diverso da tutto il resto: una voce fuori dal coro, un’onda che bacia la sabbia.
qui viene definito “davvero toccante (…). un minuto di semplice piano, talmente semplice da stupire. ma in fondo c’era qualcuno che sosteneva che nella semplicità ci fosse tutto”. nella semplicità e anche nel mare.

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Informazioni su Cristina Mosca

scrivo, amo, vivo
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