una specie di gioia

c’è una specie di gioia nell’impolverarsi sapendo che poi si metterà tutto nella lavatrice. penso all’azione purificatrice dell’acqua, l’odore di pulito; la luce che inaugurerà le stanze ordinate, domattina.
buttare scatoloni, riempirne altri, rassettare, mettere ordine, fare spazio. preparare buste da regalare, di oggetti da restituire o da rimettere al loro posto. sbloccare discorsi, portare chiarimenti. occuparsi dei rapporti. ridere.

una volta dovevo aprire una noce e non avevo lo schiaccianoci. con l’intuito mi sono servita delle mani: ho seguito la congiunzione dei gusci, ho trovato il punto debole e lì ho fatto pressione con i palmi. la noce si è aperta al primo tentativo.

un’altra volta cercavo la coppia di un lenzuolo blu notte e non la trovavo. avevo solo il coprimaterasso, non trovavo il compagno, il lenzuolo di sopra. non c’erano altre lenzuola dello stesso colore, nel baule; io non riuscivo a capacitarmi di dove potesse essere finito.
la faccenda è rimasta in sospeso per settimane fino a quando, cercando altro, non è sbucato fuori il lenzuolo che cercavo.
era giallo, con i risvolti blu notte.
non lo trovavo perché lo cercavo del colore sbagliato.

che il 2015 ci trovi pronti a tastare con i palmi delle mani le cose che ci rallentano, fino a trovarne il punto di rottura e vincerle. e che ci faccia capire se sappiamo davvero cosa stiamo cercando.

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Informazioni su Cristina Mosca

scrivo, amo, vivo
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Una risposta a una specie di gioia

  1. Tuttotace scrive:

    Ti rubo la chiosa. Bellissima.

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