con te se ne andava febbraio

c’era quel cielo infuocato
arrossiva
forse sapeva cosa stavo per fare.
maldito,
scoccava il ricordo dal buco di luna
catarifratta su strisce di rosa.
feritoia, la luna,
color pelle rugiada
ruvida,
sterile, animosa.
le nuvole crollavano e insieme
morivo anche io:
tramontavo,
incapace di arrendermi o render pegno
adorato,
amaro,
flebile conversazione
-tantissimo vento in bocca tantissimo-

lasciarsi andare
salutarsi
ammettersi.
quasi ti odio
quasi
ti vengo a cercare.

un turbine d’inverno
immenso amore
candido
sciolto.

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Informazioni su Cristina Mosca

scrivo, amo, vivo
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