i riflessi

all’inizio è sempre come la luna che sorge, sanguinoso e terribile.
poi l’intensità sale nel cielo, sempre più in alto, diventa più chiara, lampante.
in certe notti d’inverno la luna può stagliare contro la notte i monti più neri, se sono abbracciati di neve. è uno spettacolo irrinunciabile. il buio viene sbeffeggiato con un sorriso semplice, luminoso.

il declino inizia quando ancora la forma sembra piena e splendida. inizia quando a occhio nudo non si vede ancora; quando ancora la bocca è schiusa di stupore. il buio inizia a prendersi la rivincita mangiando poco a poco la perfezione, ogni giorno un po’ di più, fino a quando resta una falce con cui ferirsi.

spesso la sera devo fare un tratto di strada molto buio e con le curve. i fari abbaglianti si riflettono contro un certo muro, sempre lo stesso, ma ogni volta mi sembra di vedere anticipati i fari di un’altra auto. allora abbasso i miei, ma nessuna auto arriva. e ogni volta mi dico è successo di nuovo, il riflesso mi ha ingannata un’altra volta, ho creduto venire da altrove una luce che invece era la mia stessa luce.

Informazioni su Cristina Mosca

scrivo, amo, vivo
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