a forlì tutto ha avuto inizio, senza saperlo.
quindici anni fa ho visitato la scuola per interpreti e traduttori, in nome di un piccolo sogno che avrebbe congiunto le due cose che più amavo: l’inglese e la scrittura.
ho rinunciato subito. mi sono lasciata scoraggiare dai test d’ingresso, non mi sono messa alla prova, mi sono fatta bastare il conforto della mia terra, della mia gente. ho scelto pescara. forse quel test d’ingresso non l’avrei superato davvero, forse l’abruzzo sarebbe risultato l’unica strada possibile. o forse, al contrario, il mio presente sarebbe stato realmente diverso e ora vivrei a forlì, in emilia romagna, tra le piadine, un lavoro sconosciuto, una famiglia che ora non esiste.
“mi dispiaZe”, dice una signora salita sul treno. a me sembra un curioso animale.
molte persone che conosco e che amo potrebbero oggi non conoscermi e non amarmi. altre – oggi lo so – avrei potuto scoprirle anche vivendo a forlì, e i nostri incontri avrebbero potuto avere un altro finale.
stasera parlerò del mio libro in uno spazio culturale che probabilmente avrei frequentato. e chissà se, in un presente alternativo, la sorte non abbia deciso la stessa serata, per me, oggi.
per me tornare a forlì è uno sliding doors portato alla fine. le due me che si ricongiungono, sedute in quello spazio culturale che stasera mi aspetta, pettinate in maniera diversa, forse di differente corporatura, diverso modo di vestire. diverso modo di gesticolare.
in viaggio ho portato uno zainetto da bambina.
“quando mi hai conosciuta avevo più paure”
prima di conoscere te avevo più paura
il mare lava i binari di azzurro e di verde. sfrecciano i massi, si fermano i bagnanti di fronte alla mia nuova verità: quello che vivo è il mio fringe, il mio universo parallelo, il mio piano b. una sottorealtà di quella che avrei scelto a 18 anni, un succedaneo della prima scelta.
ma io, dopotutto, mi fido sempre poco della prima impressione. mi piace guardare dove gli altri non guardano subito.
C’è sempre una vita sognata ed una vita vissuta e sono vere entrambe ed entrambe necessarie per completarsi e la sola cosa che ci rimane da fare è di amarle tutte le nostre vite possibili