ho scritto una lettera con i verbi al passato
e l’ho chiusa in una bottiglia.
cercavo una carta adatta, la casa me l’ha data.
ho steso parole come calze spaiate al sole:
senza compagna, nude di speranza.
mi sveglio a volte in quella stanza buia
e la abito durante il giorno.
mi vedi?
mi credi?
ho messo da parte briciole di te
mentre ti conoscevo
e le ho seminate lungo la mia strada
per conoscerti ancora
per trovarti agli angoli dell’assenza
per custodire la tua essenza
nell’ovatta come da piccoli si faceva con i legumi.
un fuoco
è sempre troppo poco.
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E ti cerco nei ricordi
nei pensieri che mi ingannano
di rinascere, ogni giorno
e ogni giorno non accade
Mi cerco negli errori
nei passi falsi, che parlano
nei giorno lenti, che implodono
e ogni giorno ricomincia
quel sapore amaro
che sa di passato, per te
e per me è il sempre
infranto come i vetri,
trasparenti, da cui ti vedo.
Andar via.