dirigo piccoli uffici stampa soprattutto di ambiti culturale e di spettacolo dal 2004, in ambito prevalentemente regionale. i dettagli sono su linkedin o sul sito della società che fonde i cognomi mio e di mio marito.
i dieci punti dell’addetto stampa (by io feat. colleghi su fb):
- l’addetto stampa non fa miracoli; anche perché, se li facesse, non starebbe qui dove lo vedete voi ora.
- l’addetto stampa non è uno scribacchino né un impiegato: l’addetto stampa è un consulente, quindi va lasciato anche “consulare”.
- l’addetto stampa è come l’avvocato: deve sapere tutta la verità e nient’altro che la verità, perché deve decidere se e come raccontarla. non ditegli balle.
- l’addetto stampa non viene pagato solo “perché manda un comunicato”, ma perché pensa giorno e notte a come farlo uscire in più posti possibili.
- a proposito: l’addetto stampa va pagato. fa sempre qualcosa che voi non sapete fare o non avete tempo di fare.
- l’addetto stampa non può mettersi dietro i monitor degli altri. se il titolo o un passaggio dell’articolo escono sbagliati, vedete il punto 1.
- l’addetto stampa non ha colpa se l’articolo o il servizio non escono come o quando promesso. le redazioni devono seguire i cambi di vento, non la rotazione del sole.
- se volete fare la conferenza stampa a tutti i costi nonostante il parere contrario dell’addetto stampa, ricordate il punto 2.
- se il giornalista che ha promesso di venire alla conferenza stampa non viene più, vedete il punto 7 ed eventualmente anche il punto 8.
- l’addetto stampa deve conoscere l’italiano.
(14.1.2011)